Il 28 dicembre 2017, l’Autorità di Sistema Portuale ha inviato a tutti i circoli che occupano uno spazio nel Porto Mediceo una lettera di identico contenuto.

A noi, è arrivata ieri, che era il 4 gennaio 2018.

In queste missive, l’Autorità comunica di avere “programmato la cessazione” della occupazione temporanea degli specchi acquei e delle aree demaniali marittime nell’ambito del Porto Mediceo “a far data dal 30 settembre 2018”. Questa decisione si collegherebbe “al maturare delle condizioni per l’attuazione della previsione del Piano Regolatore Portuale per la realizzazione dell’approdo turistico nel Porto Mediceo e nella Darsena Nuova”. Infatti, “nei prossimi mesi si prevede la definizione del procedimento inerente il rilascio della concessione demaniale marittima alla Società individuata con delibera del Comitato Portuale n. 2 del 22 marzo 2016 con l’unica proposta coerente con l’organizzazione funzionale prevista dalla Variante al Piano Regolatore Portuale recepita nell’attuale strumento urbanistico”. Nel frattempo, l’Autorità intende allestire provvisoriamente nella banchina 75 le strutture previste dall’accordo di programma per ospitare temporaneamente natanti e imbarcazioni in attesa della realizzazione del porto della Bellana. La disponibilità degli ormeggi dovrebbe essere organizzata in termini tali da garantire l’ospitalità di chi era titolare di un posto barca nel 2013, mentre coloro che non potranno essere ospitati – perché non titolari di un posto nel 2013 o per ragioni collegate alla dimensione della imbarcazione – beneficeranno di tariffe agevolate definite di intesa fra l’Amministrazione e la società concessionaria “nelle more dei lavori di urbanizzazione del Porto Turistico”. Di conseguenza, si invita “per evitare ogni possibile fraintendimento” a trasferire le imbarcazioni di chi non era titolare di un posto barca nel 2013.

E’ una lettera strana.

Per il contenuto, perché non fa seguito alla definizione del provvedimento di concessione in favore della società concessionaria, ma al maturare delle condizioni per la definizione di quel provvedimento e afferma un principio – la disponibilità di posti barca alla banchina 75, alle condizioni appena ricordate, per chi è nel Mediceo – senza spiegare come questo principio potrà trovare attuazione.

Ma soprattutto per i tempi: se una lettera che interviene in una vicenda calda da molti anni, lo fa fra Natale e Capodanno, a firma del Presidente dell’Autorità di Sistema e con la sigla del suo Segretario generale, in un momento prossimo a una campagna elettorale rovente come mai e avvelenata come sempre, ci deve essere una ragione.

La ragione, sul piano meramente cronologico, potrebbe essere nell’approssimarsi del 13 febbraio 2018, quando il Tribunale Amministrativo Regionale della Toscana ha fissato la decisione dei ricorsi proposti da tutti i circoli del Porto Mediceo contro la gara che ha assegnato la concessione per la realizzazione del Porto Turistico e per l’annullamento della concessione.

Difatti, il 3 gennaio 2018 era il giorno di scadenza per il deposito dei documenti che il Tribunale Amministrativo valuterà per decidere di questi ricorsi e la lettera dell’Autorità è un provvedimento conseguenziale rispetto agli atti impugnati dai circoli.

I circoli non possono non impugnare anche questa lettera perché altrimenti i loro ricorsi diventerebbero improcedibili per acquiescenza.

Ma l’impugnazione dei circoli obbliga il Tribunale Amministrativo a rinviare la decisione dei loro ricorsi.

Era già successo nel 2016, quando questi ricorsi vennero una prima volta in decisione e l’Autorità Portuale, come si chiamava allora, depositò la delibera che individuava il concessionario obbligando alla presentazione di motivi aggiunti e al rinvio dell’udienza di discussione, che è stata nuovamente fissata per il prossimo 13 febbraio.

Forse non era questo l’intendimento dell’Amministrazione, forse l’Amministrazione non intendeva rinviare la soluzione di un contenzioso che dura da anni, ma una lettera fra Natale e Capodanno non fa pensare solo al suo contenuto. Fa pensare anche a un’amministrazione che è ragionevolmente prudente nel considerare un possibile esito sfavorevole del contenzioso sulla imminente campagna elettorale.

Dispiace perché dal nostro punto di vista l’attuale momento elettorale costituisce una occasione privilegiata per fare chiarezza sul destino del Porto Mediceo, che non è semplicemente un marina, è il luogo in cui la città incontra il mare da quando Cosimo I ha incatenato i Mori per liberare un mare.

In ogni caso, credo che vi siano ampi spazi per iniziare una discussione non si limiti a muovere le acque ma promuova un accordo stabile fra tutte le parti interessate perché fondato su valori condivisi e manifestati pubblicamente attraverso una motivazione percepibile dalla comunità come razionale e questi spazi ci sono perché c’è una scadenza: il 13 febbraio, che non ritengo debba essere ulteriormente spostato (un ricorso autonomo impedirebbe l’acquiescenza ma non determinerebbe anche lo spostamento dell’udienza di discussione).

Non si può dimenticare che l’Amministrazione cittadina in questi ultimi anni ha fortemente contrastato il progetto del Marina e una città portuale prospera solo se il Sindaco della Città e il Console del Porto condividono i valori e la visione su cui costruire entrambi il futuro di un unico ecosistema.

raccomandata AP occupazione temporanea specchio acqueo